Politica Sportiva

Dell’Aquila: “Scuole, femminile, giovani. Con R19 si può”

Il presidente del Cum Petere Valpellice aderisce al Movimento e ne spiega le motivazioni

22.05.2024 11:15

Nazario Dell’Aquila del Cum Petere Valpellice ha sposato il progetto di Regola 19 e ne ha spiegato le ragioni, non prima di aver fatto un excursus sulle personali esperienze nel mondo dell’handball.

”Ho conosciuto la pallamano nei primi anni 80 in un corso all’ISEF di Torino, sembra “preistoria”! Ho iniziato l’attività di tecnico con alcune società di Torino che negli anni sono scomparse. Dopo un periodo di pausa, nel 2000, sono ritornato nel mondo della pallamano in una valle piemontese, la Valpellice”.

“Perché Regola 19? Nella prima “tornata” di Loria è venuta una delegazione a parlare con le società piemontesi per dare un nuovo impulso per una reale svolta del movimento della pallamano. Personalmente attendevo un cambiamento! In quell’occasione ho avuto l’occasione di conoscere i candidati alla nuova governance tra cui Stanislao Rubinetti. Oggi posso confermare che di quel gruppo, Rubinetti è stato l’unico che ha mantenuto i rapporti con il nostro territorio rimanendo coerente con quanto espresso in quegli incontri”.

”Noi oggi apparteniamo alla sfera delle piccole società insignificanti, per molti, durante la normale vita federativa e importante, anche solo per qualche voto, durante le campagne elettorale. Personalmente ho condiviso Regola 19 dalla sua costituzione, perché le idee e i progetti hanno un valore intrinseco e non per i voti che possono portare. Le nostre difficoltà, i nostri pensieri sono sempre stati condivisi e proiettati in una progettualità rivolta alla crescita del movimento della pallamano; tutto questo partendo sempre dalle realtà territoriali. L’immagine concreta che ci aiuta a visualizzare questo concetto è sempre quello della Piramide: se questa ha una base ampia può arrivare a raggiungere delle altezze che la renderanno “grande”! Purtroppo quest’immagine non può essere paragonata alla nostra Federazione che in questi anni ha finalizzato una politica esclusivamente rivolta all’attività di vertice,  che con il tempo non potrà essere sostenuta”.

”In questi giorni abbiamo raggiunto un traguardo importante come la qualificazione ai mondiali, tutti ne siamo molto fieri e sosterremo la nostra Nazionale, ma questo non deve essere un “diversivo”… molto piacevole che non ci fa percepire la nostra realtà. Il settore femminile, a livello federativo, sta morendo! Proiettando i dati attuali nei prossimi anni, la situazione non può che essere esclusivamente negativa!“

”Regola 19 ha iniziato un progetto “innovativo” con il campionato AICS che ha consentito di coinvolgere delle realtà che non avrebbero potuto svolgere attività, il tutto può essere un’iniezione di ossigeno e rigenerante per il settore femminile”.

“Per quanto riguarda il settore maschile la situazione è meno critica, ma altrettanto non possiamo dire che sia rosea. In questo anno abbiamo visto che è stata presa la decisione di imporre l’iscrizione, oltre all’U15, di una U13 per le società che hanno iscritto una squadra Seniores. Questo è sicuramente un campanello di allarme. Sta a dimostrare come la Federazione si sia resa conto che non c’è un’attività di base che possa portare frutti in futuro”. 

“Di fatto la federazione “scarica” sulle società la politica fallimentare dell’attività giovanile imponendo alle società stesse l’obbligo di una U13. Una scelta di questo tipo dopo un periodo di pandemia, dove abbiamo visto tanti giovani allontanarsi dalle attività, veramente assurda!“

”Una scelta politica insensata! Il movimento della pallamano non può crescere con obblighi e sanzioni ma con incentivi! La sanzione di mille euro che anche noi abbiamo pagato, andrà a sostenere gli incentivi (che la federazione “sbandiera”) alle società affermate “dissanguando” le piccole società e creando sempre di più un divario tra esse. Con il risultato che ci sono Regioni in cui la pallamano sta scomparendo! Ci sarebbero tanti punti ancora da affrontare che ritengo importanti per la crescita del movimento della pallamano e non vorrei dilungarmi tanto”.

”C’è la mancanza di una visione politica sugli impianti, in questi anni, si sono ridotte le deroghe ma non sono aumentati gli impianti regolamentari e alcune società hanno difficoltà a svolgere attività. Su questo punto potrei aprire una lunga parentesi sui fondi del piano PNRR al posto di destinarli ad un territorio carente di impianti sono stati inutilizzati! Questa è stata la politica di questi ultimi anni, non so cosa ci sarà di nuovo“.

”Un altro punto è la presenza inesistente della F.I.G.H. nelle Università di Scienze Motorie. Ci sono insegnanti di Educazione Fisica che non conoscono la Pallamano! Potrei continuare ad elencare ulteriori punti: tutte queste sono le motivazioni che mi spingono ad affermare la condivisione di idee e la coprogettazione in atto con Regola 19. Nel periodo elettorale è facile fare un elenco di propositi da promettere, tutti sono in grado di stilare una serie di punti che possono essere appropriati ai bisogni del movimento ma quasi sempre le priorità delle scelte sono rivolte ad affermare interessi personali e di nicchia e meno del movimento della pallamano. Un augurio per un vero cambiamento”.

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